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La Giornata Mondiale della Terra e le 3 C per la crescita!
Mercoledì 16 Aprile 2014
Monica Ferraccioli

L’obiettivo è chiaro: “passare da una società dello smaltimento ad una società del riuso, al fine di ridurre al minimo l’utilizzo delle risorse naturali”.

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti lo definisce in audizione della Commissione Ambiente della Camera, sottolineando come sia fondamentale promuovere le attività imprenditoriali che favoriscono il riutilizzo dei beni di consumo, come l’industria del recupero e i negozi dell’usato e dello scambio. Un settore che la Rete Nazionale Operatori dell’Usato individua come centrale per il rilancio dell’economia e per il quale lo stesso Ministro Galletti prevede una crescita significativa nel prossimo futuro.

Le azioni per la tutela delle risorse ambientali messe in campo a livello legislativo, che fino a qualche anno fa hanno rappresentato solamente un timido affaccio sul mondo del riuso e del riutilizzo, iniziano ora a farsi più virtuose e concrete. Un forte contributo in questo senso è arrivato dalle persone comuni, dalla collettività, dai consumatori di tutti i giorni, che hanno deciso di dire basta agli acquisti usa e getta e agli sprechi, preferendo forme di acquisto più responsabili ed ecologiche, che rispettino il valore del denaro e le splendide risorse del nostro pianeta.

Ed è proprio sulla base di questo interesse che, come ogni anno, il 22 aprile 2014 si festeggerà la Giornata Mondiale della Terra, un movimento che dal 1970 promuove la salvaguardia della Terra in 192 paesi del Mondo. Un’iniziativa che intende diffondere una maggiore sensibilizzazione sul tema della sostenibilità, attraverso la creazione di reti di dialogo tra soggetti a vario titolo coinvolti nella tutela dell’ambiente. La giornata sarà coronata dal Concerto per la Terra, che si terrà al Teatro Arcimboldi di Milano e vedrà la partecipazione di artisti italiani e star internazionali, tra cui Arisa, testimonial dell’evento, Fiorella Mannoia, Pino Daniele, Peter Gabriel e Ben Harper. Il grande Concerto sarà trasmesso su LA7 il 22 Aprile alle 12.30.

Cambiamo clima!” è il grido simbolo dell’Earth Day di quest’anno. Un grido che raccoglie in sé l’essenza del movimento: un movimento che parte dal basso, dai cittadini. Un desiderio sempre più sentito da parte dei miliardi di abitanti che la propria Terra la vivono, la popolano, la amano. Un richiamo forte che chiede di essere ascoltato; la necessità di fare un passo indietro, di ridefinire i concetti di crescita e sviluppo ricalcando quelli di rispetto e recupero. “Cambiamo clima!” è l’inno che testimonia come tutti, con pochi e semplici gesti, possiamo fornire il nostro semplice contributo per proteggere la salute del pianeta.

La diffusione che hanno avuto i negozi del riuso negli ultimi anni testimonia l’evoluzione che ha caratterizzato questo settore: d’altro canto il recommerce riveste un ruolo centrale nell’ambito delle iniziative di tutela dell’ambiente, in quanto permette di ridurre di oltre il 10% i rifiuti immessi in atmosfera e di risparmiare le energie connesse allo smaltimento. Inoltre l’usato gode di un ulteriore valore aggiunto, consentendo a chi lo vende un rimborso in denaro e a chi lo acquista di sfruttare a pieno le potenzialità del bene beneficiando di un risparmio significativo. La moda stessa ha mobilitato una maggior cultura al riuso: ciò che anni fa si considerava “spazzatura” ora diventa materia prima per l’eco-design, ciò che era logoro ora è shabby chic, ciò che è dismesso diviene un’opportunità per gli appassionati di riciclo creativo.

Da “Reuse, riduce, recycle” a “Conoscenza, coinvolgimento e cambiamento”: il passaggio dai mezzi ai fini, che i governi dovrebbero valorizzare per il raggiungimento dell’obiettivo comune, comune come il bene che merita tutta la nostra attenzione.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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