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Bambini in viaggio: alcune idee per risparmiare!
Sabato 12 Luglio 2014
Monica Ferraccioli

Si parte. La vacanza al mare con i bambini piccoli non è certo cosa semplice: tra il necessario e l’eventuale, non è facile trovare il posto per tutto nell’auto. E considerare che, se non avessimo dovuto comprare tutte quelle cose, qualche giorno in più di relax in spiaggia ce lo saremmo potuto permettere.

Al papà solitamente spetta l’arduo compito: caricare i bagagli. Nulla di drammatico quando al mare si andava da fidanzati: “un cuore e una capanna” ai tempi, una valigia per ciascuno e già si era pronti a partire. Quando arriva il bebè, le cose cambiano. Si porta praticamente il suo intero guardaroba, per essere pronti al caldo torrido e al freddo improvviso, all’aria secca e all’umidità, al sole, alla pioggia e ad ogni impensabile eventualità. E questo è solo il principio.

Anzi, questa fase è solitamente la conclusione di una maratona di acquisti che può arrivare a dissipare il budget accantonato per le vacanze al mare. Passeggino, lettino da viaggio con il suo materassino, mini piscina da gonfiare e sgonfiare ogni giorno in spiaggia, giochi vari, gommone, pallone, seggiolino per la bici e ombrello per il passeggino. Solo per fare qualche esempio di ciò che può servire (perché non pensare ad una “lista vacanza”? Idee regalo utili per il neonato...! ndr).

Gli stipendi sono sempre gli stessi e quando la famiglia aumenta non è facile far quadrare il budget mensile. Un aiutino arriva dal riuso. Cosa significa? Riutilizzare altro non è che dare una seconda vita a ciò che non serve più ma che può diventare utile per altre persone. È l’alternativa ecologica e sostenibile allo spreco: interessante quando si tratta di oggetti comuni, indispensabile quando si parla di articoli per bambini. Sono sempre più i negozi dell’usato prima infanzia che nascono nelle varie città d’Italia, come Baby Bazar o Secondamanina, i quali permettono di risparmiare mediamente un 60-70% rispetto all’acquisto del nuovo. Questi network hanno contribuito in misura rilevante a diffondere una nuova concezione del termine “usato”, impegnandosi con responsabilità a selezionare solamente articoli ben conservati, puliti e attuali. Seguendo questa direzione, anche le mamme più diffidenti sono riuscite a dimenticare l’idea di capi e giocattoli vecchi e logorati, riconoscendo che i negozi dell’usato per la prima infanzia rappresentano un’opportunità per rinnovare il guardaroba e la camera dei figli al giusto prezzo, senza speculazioni, pur con una garanzia in fatto di qualità.

Inoltre, presso i negozi dell’usato bimbi si possono portare i vestiti e gli oggetti che non si usano più per i propri figli per ottenere un rimborso dalla vendita. Un guadagno senza alcuno sforzo, del quale diventa difficile non approfittare. Il riuso è l’alternativa conveniente: si risparmia e si guadagna, anche in tranquillità. Provare non costa nulla e può essere l’occasione per trascorrere del tempo con i figli insegnando loro a riordinare e selezionare i propri giocattoli. Con semplicità e divertimento, le vacanze saranno più leggere. Bagagliaio escluso.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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