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#gentedimercatopoli: il I° episodio della sitcom è online!
Sabato 19 Luglio 2014
Monica Ferraccioli

Ho appena finito di guardare il primo sketch di #gentedimercatopoli e non riesco a smettere di ridere! Una timida vecchietta porta al negozio dell’usato una poltrona ma si trova a dover fare i conti con il marito…

Voi appartenete alla categoria gente di Mercatopoli o siete più come me e il vecchietto, che tendiamo ad accumulare in casa oggetti che non usiamo più, che a malapena ricordiamo che esistono, con le solite scuse “Ci sono affezionata”, “può sempre tornare utile”.

Il trasloco solitamente è il momento più difficile per gli “aficionados” dei tempi d’oro: l’ho fatto anni fa e lo ricordo ancora con lo stesso terrore. Aprivo cassetti, armadi e vetrinette e suddividevo il contenuto in più scatole, a seconda che l’oggetto fosse da “tenere per utilizzare”, “tenere perché non si sa mai”, “buttare” o “regalare”. Immaginate le proporzioni tra uno scatolone e l’altro? Sembrava impossibile ma di 30 anni di ricordi non riuscivo a considerare niente come cianfrusaglia, al punto da riuscire a buttarla. Indimenticabile l’espressione di mia suocera, che mi diede una mano con il trasloco del guardaroba: non indosso mai le gonne, ma nell’armadio ne avevo almeno una decina, tutte da portare con me nella nuova casa. Le gonne si indossano d’estate, no? Sarà per quello che sono un po’ corte..molto corte! Le passai gli appendini, lei guardò e si fermò un attimo: “cosa sono queste? Questi sono costumi da bagno, altro che gonne!”. Fortunatamente abbiamo uno splendido rapporto e tutto si è concluso con una risata e..con il trasloco delle mie mini, che comunque, come volevasi dimostrare, non ho più indossato!

Vogliamo parlare delle altre scatole? Quelle con gli oggetti da conservare in caso di necessità sono da anni chiuse in garage, in realtà non ricordo nemmeno cosa ci fosse dentro. Quindi già so che nell’eventualità andrò sicuramente a comprare le cose nuove e le altre invecchieranno all’interno della scatola. Certo che, se all’epoca avessi potuto unirmi anch’io alla “gente di mercatopoli”, anziché regalare le mie cose o lasciarle nel dimenticatoio, vendendole al negozio dell’usato sarei riuscita a mettere da parte un bel gruzzoletto, che con il matrimonio in vista non sarebbe guastato! Anzi, ora mi faccio un’altra risata riguardando il video, poi vado a prendere le scatole in garage, lavo tutto quello che c’è dentro e, senza rimorsi né rimpianti (come cantava il mio amato Liga), porto tutto a Mercatopoli! Non è mai troppo tardi per riordinare, vero?

Il vecchietto della sitcom ci fa ridere, affezionato com’è alla sua poltrona, ma è proprio vero che ai nostri oggetti associamo esperienze, parti di vita, risate, lacrime, amori, amicizie. Sarà per questo che non riusciamo a liberarcene, ma in fondo, i ricordi vivono al sicuro dentro di noi. Proprio come le stelle del cielo, che hanno un ordine ben preciso, sarebbe bello ricreare lo stesso ordine nelle nostre case e lasciare tanto spazio per tutte le novità che la vita ci riserva.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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