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RAEE: 2 novità per riciclare i rifiuti elettrici
Mercoledì 15 Luglio 2015
Giulia Giarola

Smartphone, tablet, rasoi, pile, phon, lavatrici e frigoriferi. Cos'hanno in comune questi oggetti di uso quotidiano? Sono tutti dei RAEE: rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Eh sì, perché se non funzionano più e li buttiamo in modo scorretto diventano spazzatura dannosa per l'ambiente, ma che può essere riciclata. Scopriamo come!

La nostra vita è circondata da apparecchi tecnologici, eppure quando arriva il momento di disfarcene non sappiamo che pesci pigliare e il più delle volte alcuni di loro finiscono nella raccolta indifferenziata. Errore gravissimo! Circa per il 95% dei casi, infatti, i RAEE sono composti da materiali riciclabili e di valore: ferro, alluminio, vetro, tungsteno, palladio, argento, oro, piombo. D'altra parte sono anche fatti da sostanze potenzialmente pericolose per la nostra salute, ad esempio: cromo esavalente, mercurio e gas che contribuiscono a ridurre lo strato di ozono.

Ecco perché è necessario raccogliere i RAEE in separata sede, per essere sottoposti a trattamenti che portano ad estrarre il riciclabile da riutilizzare e a scongiurare la dispersione di materiali inquinanti. Purtroppo solamente il 18% dei piccoli elettrodomestici e dell'elettronica di consumo, una volta non funzionanti, segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento. Anche se esiste l'obbligo di differenziare i RAEE, si tratta di una tipologia di rifiuto difficile da intercettare e che viene gettata nel sacco della spazzatura con noncuranza.

Basterebbe fare due cose: portare i RAEE all'isola ecologica più vicina a casa, oppure, se si tratta di oggetti elettronici ancora funzionanti e in buone condizioni è possibile portarli in conto vendita nei negozi dell'usato. In questo modo si può guadagnare e rientrare di una parte delle spese.

Ci sono però delle novità nel settore del recupero dei RAEE che forse non tutti conoscono, e che da qualche anno stanno migliorando di netto la situazione. Vediamo subito una direttiva europea che ha appena compiuto un anno di vita, e un progetto sperimentale che potrebbe cambiare radicalmente il modo di gettare e raccogliere i rifiuti elettrici ed elettronici.

1 CONTRO 1 E 1 CONTRO 0: Mai sentito parlare? Non è una strategia di gioco, ma due normative fondamentali per il corretto smaltimento dei RAEE!

L'1 contro 1 è entrato in vigore nel 2010, e prevede l'obbligo per il rivenditore di ritirare gratuitamente il grande elettrodomestico quando ne viene acquistato uno nuovo equivalente. Dal 12 giugno 2014 questa normativa è stata affiancata dall'1 contro 0 (Decreto Legislativo 49), ovvero l'obbligo per i punti vendita di oltre 400 mq di ritirare i piccoli elettrodomestici anche senza un nuovo acquisto, purché non superino le dimensioni di 25 cm. Quindi, in questa categoria rientrano la maggior parte dei nostri device portatili: tablet, cellulari, chiavette USB, mp3, ebook reader e cuffie audio.

Grazie a questi sistemi i rivenditori riescono a raccogliere centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti destinati al recupero e allo smaltimento. Un vero e proprio tesoro economico, con concrete opportunità di business per le imprese, ed ecologico, poiché diminuisce la dispersione nell'ambiente di materiali pericolosi e inquinanti. Inoltre, i punti di raccolta diventano in questo modo tantissimi e smaltire i rifiuti tossici risulta più facile per tutti!

CASSONETTI INTELLIGENTI: Il gruppo Hera, attivo nella gestione dei servizi energetici, idrici e ambientali in collaborazione con il consorzio Ecolight e la fondazione spagnola Ecolum, ha realizzato e messo a punto dal 2013 dei cassonetti intelligenti per impedire la dispersione dei rifiuti elettrici ed elettronici nell'ambiente.

Dove? Al momento in alcune zone dell'Emilia Romagna, come Bologna, Castenaso, Ravenna, Lugo, Ferrara e Rimini. Si tratta di Identis Weee un progetto sperimentale unico in Europa finalizzato a tracciare il corretto smaltimento dei RAEE, a recuperarne le materie prime ancora utilizzabili e a impedirne la dispersione in natura tutelando la salute di tutti. Speriamo che molto presto possa raggiungere tutte le regioni italiane!

Un progetto innovativo dunque, pensato non solamente per rispondere alle necessità normative e ambientali, ma anche per migliorare la qualità e la quantità di rifiuti elettronici raccolti. I risultati ad oggi sono piuttosto positivi, infatti più di 11.500 persone hanno aderito al progetto portando i loro RAEE nei cassonetti: un contributo che ha permesso di raccogliere oltre 56 tonnellate di rifiuti elettronici.

I cassonetti intelligenti si dividono in:

  1. RAEE Point: per raccogliere su strada piccoli elettrodomestici oltre a lampade e sorgenti luminose

  2. RAEE Shop: per la raccolta di piccoli elettrodomestici all'interno dei centri della grande distribuzione

  3. RAEE Parking: per la raccolta di piccoli e grandi elettrodomestici all'interno dei centri di distribuzione e in zone ad alta frequenza

  4. RAEE Mobile: contenitori itineranti pronti a trovare ospitalità nelle maggiori piazze, fiere, sagre e luoghi ad alta frequentazione

I rifiuti, soprattutto quando si parla di quelli elettronici, sono un vera e propria ricchezza. E noi italiani abbiamo ancora molto da imparare: il 30% dei RAEE finisce in impianti inadeguati o illegali, mentre gli impianti al top sono pochi e distribuiti in maniera poco uniforme in tutte le zone d'Italia. Per fortuna allo stesso tempo stiamo facendo grandi passi in avanti, grazie a persone, associazioni, gruppi e consorzi che ogni giorno si impegnano per favorire e sostenere il riciclo di materiali riutilizzabili.


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Ciò che fino a oggi ha limitato la vendita dell’usato è stato un problema di percezione.
Quando una persona va al ristorante non si pone la questione se il piatto in cui mangia sia stato utilizzato da qualcun altro.
Eppure se lo chiede quando acquista un abito o un mobile di seconda mano.
Ma è palpabile l’evoluzione verso questo nuovo stile di vita.
Alessandro Giuliani
su Il Salvagente


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